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eireneModeratore
Buongiorno Andrea,
Intanto grazie per la sua domanda e ci scusi per il ritardo nella risposta.
Effettivamente capita a molte persone di avere il dubbio che un proprio pensiero possa avere effetti sulla realtà. Questo però non è in alcun modo possibile! I pensieri sono prodotti della nostra mente e non hanno un’influenza diretta su ciò che avviene nel mondo. Il modo in cui funziona la legge dell’attrazione è attraverso un’influenza indiretta del nostro atteggiamento mentale su ciò che ci può succedere: se mi approccio ad una sfida, ad esempio, con un atteggiamento positivo, con pensieri del tipo “posso farcela”, “darò il meglio di me”, è molto più probabile che mi impegni maggiormente nell’attività o che gli altri siano colpiti positivamente dal mio atteggiamento di sicurezza, portando quindi, non con certezza assoluta ma con maggiore probabilità, ad un risultato positivo. Al contrario, se mi muovo nel mondo con pensieri negativi del tipo “sono un incapace”, “non piacerò”, “andrà male”, sicuramente partirò già demotivato in ogni attività, con prestazioni quindi di qualità inferiore a quelle che potrebbero essere le mie reali capacità, oppure eviterò io stesso occasioni in cui mettermi alla prova, per paura di fallire, precludendomi dunque anche la sola possibilità di riuscire. Anche nelle relazioni, avere un atteggiamento negativo ha un’influenza su come appariamo agli occhi degli altri e può diminuire quindi il nostro potere “attrattivo”.
In nessun modo però, il solo pensare ad una cosa può portare a determinarla!
Se ha ancora dubbi al riguardo non esiti a scriverci o a contattarci per una consulenza. Trova tutti i riferimenti nella sezione del sito “contatti”.
Un saluto,
Dott.ssa Giulia ArmanieireneModeratoreBuonasera Francesca, grazie per averci scritto ed aver condiviso questo momento.
Comprendiamo il malessere che ci descrive e quanto sia difficoltoso convivere con questa angoscia che l’accompagna durante il corso della giornata.
Il sonno disturbato ed in particolare i sogni angosciosi, possono rappresentare un vissuto di ansia e stress per qualcosa, che forse al momento non è del tutto arrivato alla consapevolezza.Poterla aiutare attraverso il blog non è semplice, perchè bisognerebbe appunto prima di tutto comprendere meglio da cosa deriva questo malessere e se c’è stato un fattore specifico che lo ha scatenato, per poi lavorare insieme su questi elementi ed arrivare ad un benessere duraturo. Capiamo benissimo che iniziare un percorso non sia semplice, non tutti hanno gli stessi tempi e trovare il coraggio richiede impegno.
Ci sembra però che l’abbia già trovato scrivendoci qui e cercando il nostro aiuto, questo è stato un primo passo importante e potrebbe rappresentare la spinta per intraprendere un percorso e farsi aiutare a ritrovare la serenità. In bocca al lupo Francesca, noi siamo qui.
eireneModeratoreCiao Michele, grazie per averci scritto.
Ti capiamo, la sessione estiva è veramente un’agonia!!
Intanto ti diamo un suggerimento pratico per affrontare i momenti di ansia acuti, in cui senti di avvertire anche sintomi fisici (battito accelerato, respiro affannato, ecc). La respirazione diaframmatica è particolarmente utile per calmare il corpo in questi momenti: attraverso un respiro profondo, lento e regolare, porta velocemente ad uno stato di maggiore rilassamento. Qui trovi il video in cui spieghiamo come mettere in pratica questa tecnica: https://www.youtube.com/watch?v=odlw5sXF7kw&t=44sOltre a questo, ti suggeriamo di stilare un programma degli esami da dare, suddividendo ogni esame in sotto-obiettivi (puoi dividere gli appunti o i libri in più parti). Poi concentrati esclusivamente sulla sottoparte a cui devi dedicarti in quel momento, e non pensare all’insieme degli esami da dare! Vedrai che così l’impegno ti apparirà molto più gestibile. Per scalare una montagna non è utile guardare continuamente tutta la salita che ci aspetta, ma concentrarsi sul passo che si sta facendo in quel momento.
E infine ricorda: stai facendo il meglio che puoi e farai quello che riuscirai a fare.
In bocca al lupo!eireneModeratoreBuonasera Giorgia, grazie per averci scritto ed aver scelto di condividere la tua esperienza. La tua domanda ci consente di poter fornire una tecnica che risulta molto utile per migliorare il sonno ed in particolar modo per gestire i pensieri dell’addormentamento. E’ una tecnica semplice, caratterizzata da pochi passaggi, che si chiama “worry chair” o “sedia delle preoccupazioni”:
1 Ritagliati 20 minuti circa tutti i giorni nel tardo pomeriggio o all’inizio della serata (almeno 3 ore prima di andare a letto) da dedicare a questi pensieri.
2 Fai caso a quali sono i pensieri più frequenti che sopraggiungono alla tua mente quando sei a letto
3 scegli un luogo tranquillo, che sia diverso dalla camera da letto, dove nessuno può disturbarti e prendi una penna ed un quaderno.
4 Focalizzati su pensieri e preoccupazioni e scrivili sul quaderno sotto forma di elenco. Concentrati su come poter risolvere questi pensieri, iniziando da quelli che più di disturbano. Se ad esempio questi pensieri riguardano le attività della giornata che si è appena conclusa puoi fare un riepilogo degli eventi più rilevanti identificando gli aspetti positivi e negativi. Spesso facendo questo ci accorgiamo che poniamo attenzione solamente alle cose negative, invece è bene notare anche le cose positive, per quanto piccole possano essere.
Se questi pensieri riguardano le attività da svolgere nei giorni successivi potresti fare un elenco di queste con tutti i passaggi necessari per portarle a termine.Una volta finito chiudi il quaderno e riponilo lontano dal letto. In questo modo stai intenzionalmente delimitando ad un momento preciso tutti quei pensieri che disturbano il tuo sonno. Una volta a letto ricordati che ti sei già occupata delle cose importanti che hai fatto e che devi fare.
Speriamo di esserti stati utili. Se vorrai poi facci sapere come va.
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