Anche se proveniamo da scuole di specializzazione diverse, ci accomuna l’orientamento cognitivo-comportamentale. Questo approccio considera la sofferenza come il risultato di schemi di pensiero e comportamento rigidi e ripetuti, che si sono formati durante lo sviluppo dell’individuo in base alle esperienze di vita e al temperamento di ognuno. La psicoterapia cognitivo-comportamentale si pone l’obiettivo di aiutare la persona a vivere una vita più soddisfacente e a ridurre la sofferenza psicologica, prendendo consapevolezza di tali schemi e trovando modalità alternative e più funzionali di comportamento. A prescindere dalle definizioni teoriche e dall’appartenenza ad un certo approccio, ci piace considerare la psicoterapia come un percorso di scoperta e cambiamento, in cui terapeuta e paziente collaborano insieme, in vista di un obiettivo comune.

Generalmente la psicoterapia individuale si struttura in incontri a cadenza settimanale, per un periodo di tempo che varia in base ai bisogni di ognuno e all’andamento della terapia stessa. Oltre ai colloqui, in una prima fase, possono essere utilizzati anche test e questionari standardizzati, per inquadrare meglio la problematica e le caratteristiche personologiche.